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Umili proposte per migliorare

In attesa che la vicenda reatina faccia il suo corso, mi piacerebbe provare a enucleare alcuni modi per volgerla a vantaggio di tutti in vista del futuro. Il punto è questo: il regolamento da ormai qualche tempo prevede la possibilità per chi subisce un canestro nel finale di chiedere time-out prima della rimessa ed avanzare la posizione della rimessa. L’intento è palese: aumentare lo spettacolo, dare una chance in più a chi deve rimontare, aggiungere un vero possesso ai finali di partita. Il problema denunciato dalle vicende di GMAC-Premiata e Solsonica-Carife è altrettanto chiaro: riuscire ad esercitare questo diritto è difficile per gli allenatori, perché non è possibile chiamare la sospensione con la modalità “me la dai solo se subisco un canestro”. Se la chiami, per dire, a 20 secondi dalla fine e subito dopo, o comunque prima del canestro avversario, c’è una palla morta, ti becchi la sospensione anche se non la vuoi più. Il che fa cadere il motivo per cui questa regola è stata emanata. In un mondo di buona volontà, significa che si dovrebbe pensare a come far prevalere l’esigenza in questione, quella cioè di dare a chi va sotto col canestro subito questo benedetto time-out. Se siamo d’accordo sul principio, butto lì qualche metodo con cui raggiungere l’obiettivo.

1. Il time-out lo possono chiamare i giocatori in campo, così non fanno la rimessa e sono più vicini all’arbitro. Basta che l’allenatore dica loro “se gli altri segnano chiama time-out”. Facile per arbitri, allenatori e UDC
2. Il Precision Time NON si usa per far ripartire il cronometro, ma solo per fermarlo col fischio. Così il cronometrista, che è al tavolo e della sospensione si accorge per definizione, NON fa ripartire il cronometro. A Rieti è ripartito perché l’arbitro, ignaro del time-out, lo ha rimesso in moto, in una “guerra” col cronometrista che lo aveva bloccato (e ri-bloccato subito dopo a 1.4) tragicomica
3. Si dà agli allenatori la possibilità di specificare che il time-out è richiesto solo e soltanto se c’è un canestro subìto.
4. Si dà la precedenza al cronometrista, impedendo quindi all’arbitro in questa situazione di far ripartire, senza che ne abbia colpa, il cronometro.

Tutta roba per cui non deve intervenire la NASA, l’ONU o la CIA. Basterebbe volerlo. Ma la domanda vera è: oggi, addì maggio 2009, in Italia, chi dovrebbe pensarci ? Chi ha la responsabilità di migliorare questo Gioco, quello che fa battere i nostri cuori più forte ? Bella domanda, vero ?

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5 Comments

  1. Claus Claus

    Mi chiedo, ma il regolamento non è competenza della FIBA? Potrebbe davvero la FIP intervenire su una questione importante come il time out chiamato dai giocatori (che tra l’altro, come giustamente dice Drazen, sarebbe la scelta più logica)?

    Ad ogni modo, è anche incapacità tecnica dell’arbitro di gestire la situazione concitata, il regolamento non è poi impossibile a pensarci bene. Se i fischietti, come dice Paolo, non hanno ancora capito che in quei casi il time out è più che probabile, bhè, è grave.

    E comunque, mi pare che il precison time sia uno di quegli strumenti diabolici che complica la vita più che semplificarla, agli appassionati di Formula 1 ricorderà il semaforino inventato dalla Ferrari per sostituire il Lollipop manuale, l’errata gestione del congegno è costato un mondiale a Felipe Massa…
    Il precision time sta costando la faccia a questo movimento.

  2. Drazen Drazen

    Basterebbe la 1.Il time-out lo chiamano i giocatori in campo.Più visibilità di così.Importiamo (la Fiba) regole assurde dall’Nba..perchè questa che è buona no?
    Ah già..noi ci scervelliamo sul possesso alternato…

  3. p3pp3 p3pp3

    Se la federazione se ne fotte dei problemi reali, quelli sul campo, dovrebbe interrogarsi sul motivo stesso della sua esistenza. Sennò facciamo tutto a casaccio. Ricordo che i paragoni col mondo “dorato” dell’nba riguardano soprattutto la mancanza di casualità, il voler portare a una percentuale infima la variabile “Fato”. Prendere esempio da loro anzichè importare porcherie tipo semicerchio et similia no ? Mi piacerebbe sapere se anche lei la pensa così….
    Giuseppe Ferrari

  4. Paolo Paolo

    Concordo, il problema vero è quello dell’ultimo punto.
    Altrimenti basterebbe mettere intorno al tavolo le persone giuste e una regola saggia si troverebbe in un attimo

  5. Paolo Paolo

    Flavio, tutto giusto e aggiungo: è ormai prassi consolidata che un allenatore, la cui squadra si trova sotto col punteggio e si tova a cominciare quella che probabilmente sarà l’ultima azione disponibile per ribaltare la gara, chiami timeout per avanzare a metà campo.
    Tutto questo, i direttori di gara, non lo sanno?
    Cosa costa a loro guardare il tavolo subito dopo un canestro per vedere se c’è stata richiesta di un timeout?
    Mi sembra tutto abbastanza facile da risolvere.

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