Il disappunto dei giocatori per il ritardato accredito sui loro conti correnti bancari della prima tranche di corrispettivi concordati può essere comprensibile, mentre non riteniamo giustificabile l’astensione volontaria dagli allenamenti. A liberare gli atleti dai loro obblighi contrattuali sarebbe stata l’eventuale insolvenza, entro il 27 marzo p.v., del saldo delle competenze in scadenza al 31 marzo 2009.
In relazione all’impegno assunto concernente l’acconto previsto per la scorsa settimana, la Società ha provveduto giovedì 12 marzo u.s. all’emissione di bonifici (obbligandosi in tal modo al pagamento) corrispondenti alle somme convenute, disponendo il trasferimento delle somme con valuta, da parte della banca di emissione, contestuale alla data dell’effettivo accredito sul conto corrente della Società del consistente finanziamento che, con ennesimo sacrificio personale, i soci hanno reso disponibile attraverso la smobilizzazione di propri investimenti in titoli presso i propri istituti di credito. La procedura adottata, che non aveva alternative, è soggetta a tempi tecnici imprecisabili ma di durata ragionevolmente “sopportabile”. La consegna ai destinatari della copia cartacea dei bonifici bancari è un atto di impegno che, se disatteso oltre un eccessivo termine, esporrebbe i soci ad una pubblica e gravissima perdita di immagine personale, ipotesi che non consentiamo a nessuno di avanzare.
Lo smisurato sforzo che la “proprietà” sta compiendo in presenza di una crisi economica che ha determinato il vuoto intorno alla Società, dovrebbe essere oggetto di apprezzamento o, quanto meno, di rispettosa comprensione per chi alle proprie spalle ha una storia di assoluta correttezza e di generale stima professionale ed umana.
Tuttavia, l’amarezza provocata da quest’ultima presa di posizione della squadra, non ci esime dal rivolgere a tutti i nostri collaboratori (staff amministrativo, staff tecnico e giocatori) un sentito ringraziamento per l’encomiabile impegno e la eccellente capacità finora dimostrata, conseguendo straordinari successi e riscuotendo l’ammirazione di tutta l’Italia cestistica.
Confidiamo in un ulteriore e rapido chiarimento della vicenda nel corso dell’odierno confronto interno, del cui esito daremo immediata notizia.
NUOVA AMG SEBASTIANI BASKET – Ufficio Stampa
Siano permesse due rapide parole di commento. Il problema del sistema è che una vicenda del genere può andare in scena e trascinarsi da mesi senza che intervenga nessuno a tutela della credibilità del sistema stesso. Non importa qui stabilire responsabilità ed importi mancanti. Importa sancire il principio che mancare di un euro o di un giorno rispetto al pattuito mina alle fondamenta tutto l’edificio, danneggia in maniera fortissima TUTTI quelli che fanno basket professionistico in Italia. Siccome quello di Rieti non è il primo caso, siccome non è l’unico neppure in questa stagione e siccome fior di importanti società in passato sono scomparse dopo aver attraversato periodi del genere, non si può che rimarcare quanto segue:
1) Grande solidarietà a tutta la Rieti cestistica, giocatori, allenatori, tifosi, addetti ai lavori. Parlando di chi è sotto contratto, senza polemica, tra apprezzare lo sforzo e prendere il salario pattuito c’è una bella differenza. Come tra prenderlo oggi, tra due mesi o tra due anni. A confermare la fattispecie dei mancati pagamenti è il comunicato ufficiale, e certo non sfuggirà a nessuno la differenza tra un ordine di bonifico e l’accreditamento dello stesso. Invocare pubblicamente (per fare pressione ?) la comprensione è una strada incomprensibile ed indifendibile. Se poi invece si vuol dire che, in assenza di regole all’interno del Far West, si vuol chiedere a chi è disposto di restare e lavorare aspettando il futuro, questo si può fare. Ma non certo pretendere. E non è necessario farlo pubblicamente, è una libera scelta di un privato. Che in una normale dinamica di mondo del lavoro deve essere in grado di svincolarsi immediatamente da un contratto che non viene rispettato. Ma siamo all’ABC, sono sicuro che queste cose possiamo darle per scontate.
2) E’ assurdo che il sistema non sia in grado di accertare prontamente un mancato pagamento e non abbia posto in essere meccanismi a protezione di sè stesso. Significa che ad irrogare i pagamenti dovrebbe essere la Lega, che diventerebbe così anche in tempo reale il garante dela mancata corresponsione degli stessi, attingendo a fondi preventivamente accantonati. Non volete che sia la Lega ? La FIP ? Un soggetto terzo ? Un fondo di solidarietà ? Chi volete voi, ma qualcuno. Perchè se vendi un campionato di A con 16 squadre deve essere un campionato omogeneo, in cui si garantisce che le condizioni fondamentali valgono per tutte e 16 (si gioca 5 contro 5, un massimo di tot extra-comunitari, i contratti sono pagati, ecc ecc.)
3) Le recenti vittorie della NSB e la voglia di chi le ha costruite di ottenerle rimangono nella storia di questo campionato e nella storia professionale dei protagonisti. Nessuno sarà mai in grado di cancellarle
4) Ciò detto, il campionato è chiaramente irregolare (o se non vi piace meno regolare) nel momento in cui un singolo allenamento programmato non viene tenuto perchè i giocatori si rifiutano di farlo. E’ successo, tante volte ed in tanti posti, ieri ed oggi. Chi ha voltato la testa dall’altra parte non si è reso conto che non ha protetto una consociata ma fatto perdere credibilità all’intero sistema.
5) Il diritto sportivo è già morto e seppellito da tempo. Napoli e Capo d’Orlando NON sono retrocesse, ma non mi risultano in serie A. Idem dicasi in passato per Vuelle e Virtus Bologna. Volete andare avanti con questo sistema autolesionistico e farisaico ? Perfetto, ognuno è libero di decidere del proprio destino. A patto che le cose vengano chiamate col proprio nome