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Kevin Durant, disumano (video)

Che Kevin Durant con la palla in mano sia l’arma più totale in mano ad un allenatore sul Pianeta Terra è opinione tanto diffusa quanto condivisibile. La premessa da fare è che la pallacanestro di isolamento non è di per sé vincente. Avere cioè un giocatore fortissimo e mettergli la palla in mano dicendogli “adesso fai tu” non è di per sé viatico per una grande stagione. Il che non toglie che in una Lega come l’NBA, coi 3 secondi difensivi, avere uno che produce in questa situazione è di enorme importanza, soprattutto se poi da lì costruisci il tuo attacco a seconda delle contromisure difensive. Prima di concentrarci sull’aspetto tecnico, vale la pena di analizzare qualche statistica. Usando come metro di paragone i punti su 100 possessi, questa è la classifica dei migliori giocatori in isolamento della lega:

POSSESSI PER GARA PUNTI/100 POSSESSI
1. JRUE HOLIDAY 3.2 126.2
2. CHRIS PAUL 5.3 125.0
3. LEBRON JAMES 7.9 105.3
4. R.ELL WESTBROOK 4.2 101.7
5. TY LAWSON 3.1 100.0
6. MARSHON BROOKS 4.2 98.2
7. KEVIN DURANT 6.4 97.8
8. ANDRE IGUODALA 3.4 95.7
9. ANDREA BARGNANI 3.4 94.9
10. DERRICK ROSE 3.2 92.7

Direi che già qui arrivano notizie interessanti. Da Bargnani che produce più di Rose, dal quarto posto del vituperato Westbrook (e Harden con 104,8 punti per 100 possessi non raggiunge il quorum) all’oro del super-emergente Holiday. Che quasi 8 possessi di isolamento per gara per LBJ siano troppi lo penso pure io (da ieri sera un po’ meno gli Spurs). Se però pensiamo che con 8,2 possessi a gara Bryant di punti su 100 possessi ne produce 77,8 e con 8,3 Carmelo Anthony non supera i 70, allora forse Lebron ha diritto ad un minimo di rivalutazione. Se vi interessa, abbiamo un Tony Parker a 78,4, un Griffin a 77,8, un Wade a 76,7, un Deron Williams a 73,7 ed un Amar’è a 63,6. Solo per dire, per terminare la divagazione, che i numeri di Durant e soci non sono necessariamente così scontati.

Tornando al nostro, è interessante notare come la sua irresistibile ascesa abbia prodotto un’aumentata attenzione delle difese nei suoi confronti. E se questo ha prodotto un abbassamento della produttività nella passata stagione, finora in questo pazzo 2012 le cose stanno andando in senso diverso. Sempre prendendo in esame solo i possessi di isolamento, questa è la recente evoluzione di KD35:

PUNTI/100 POSSESSI PERCENTUALE “REALE”
2009-2010 97,6 45,0
2010-2011 90,8 40,7
2011-2012 97,8 48,6

Con i numeri non ci resta che analizzare il diverso rendimento degli isolamenti dell’ex Texas a seconda delle zone del campo in cui vengono giocati. Isolarsi in punta piuttosto che a destra o sinistra richiede, per poter avere un’efficacia diffusa, grandi fondamentali. Se un giocatore è limitato, usa cioè un lato meglio dell’altro od una mano meglio dell’altra, è fatale che prima o poi, in quest’epoca di analisi, la sua debolezza venga sfruttata dagli avversari.

FREQUENZA PUNTI/100 POSSESSI PERCENTUALE “REALE”
LATO SINISTRO 23,0 % 80,0 39,3
LATO DESTRO 25,3 % 136,4 67,6
PUNTA 51,7 % 93,3 43,8

Come è ovvio, la metà abbondante dei possessi ha luogo nella fascia centrale, dove la difesa ha più campo da difendere. Ma l’eccellente distribuzione dei possessi sui due lati del campo mostra un’ottima resa anche in queste situazioni. Resa che diventa addirittura irreale sul lato destro, dove la produzione è francamente imbarazzante per i comuni mortali.

Per poter giocare così, bisogna padroneggiare al meglio la mano debole, che nel nostro caso è la sinistra. Cioè quella che la difesa ti invita preferibilmente ad usare. Anche qui, i numeri ci fanno capire bene di che livello stiamo parlando.

MANO DESTRA MANO SINISTRA TIRO SENZA PALLEGGIO
LATO SINISTRO 20 % 55 % 25 %
LATO DESTRO 32 % 41 % 27 %
PUNTA 27 % 47 % 27 %

Insomma, le difese il loro mestiere lo fanno. Ma questo non impedisce a KD di fare il suo. Il suo compito deve essere quello di non abusare di questo tipo di soluzione e di usarla soprattutto per aumentare la pericolosità della squadra. Ma l’analisi statistica è chiara nell’indicare come quasi indifendibili gli isolamenti della stella dei Thunder.

Per il resto, vedere per credere. Come dimostra il video che racchiude una buona serie di isolamenti portati a buon fine con utilizzo esclusivo o prevalente della mano debole.

Published inHomepageNba

6 Comments

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  6. enrico enrico

    Ciao Flavio, le analisi sono tutte giuste e rivelano tante cose del mondo Nba di cui spesso non ci accorgiamo, su Durant ho una mia semplice idea , fossi Scott Brooks lo bacchetterei ogni santo giorno , perchè con il suo potenziale deve andare di più sotto canestro , è un giocatore veramente lungo negli arti superiori e deve sfruttare a dovere questo fatto , è troppo innamorato del suo tiro dai 6 metri che in alcune partite lo porta a cattive percentuali e lo rende meno pericoloso di quello che potrebbe essere, lo vedo sempre meno in area , ci va quando è da solo in contropiede ormai ed è veramente pochissimo per una stella di questa grandezza, è l’ultimo passo verso l’anello…in tutti i sensi.

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