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Indagine sulle fake news

Industrialized Disinformation: 2020 Global Inventory of Organized Social Media Manipulation

Secondo University of Oxford 81 paesi sono affetti da forme di disinformazione su scala industriale. In 76 di questi 81 paesi la disinformazione intenzionale e organizzata è stata applicata alla comunicazione politica. Philip Howard, Direttore dell’Oxford Internet Institute, si appella alle società proprietarie di social media perché garantiscano accesso a informazione di qualità al di là dell’intervento dei governi, ma gli investimenti dei manipolatori dell’informazione sono un ostacolo quasi insuperabile.  Il report documenta la professionalizzazione della disinformazione, sempre più affidata a imprese private che offrono servizi come i bot ed altre strategie amplificatrici di un consenso fabbricato a tavolino. I 317 000 account rimossi dai social media tra gennaio 2019 e novembre 2020 rischiano così di essere il classico tentativo di svuotare il mare con un cucchiaino. Evidentemente nessuno, men che mai io, ha la soluzione in tasca, ma trovo difficile che si possano fare passi avanti senza una seria consapevolezza delle dimensioni del fenomeno e delle sue conseguenze sul tessuto connettivo delle società civili e democratiche.

 

 

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