Il Giro sta finendo, W il Giro. Era un po’ che non venivo in USA, ed ho molto gradito tutte le tappe. Cercherò di ripercorrerle per sommi capi con voi partendo dalla prima, che come si suol dire non si scorda mai …
WASHINGTON, 8 FEBBRAIO
Knicks @ Wizards
Neve fuori, gelo dentro. Il Verizon Center è la casa di una delle peggiori franchigie NBA, anche se il talento (teoricamente) non manca. Ha, ovviamente, talento John Wall, che finirà con il più irrilevante trentello NBA cui mi sia mai stato dato modo di assistere. Ne ha Nick Young, di cui sono perdutamente e fallibilmente innamorato, che mette il primo tiro con eleganza regale e da lì in poi inanella scempiaggini con una regolarità degna di miglior causa. Ne ha Javale McGee, la cui mamma Pamela (vista in Italia) sorveglia da bordo campo con un taccuino su cui riportare le gesta del figliolone. Contro cui non è dato tirare ma a cui finora difetta una qualsiasi parvenza di gioco offensivo con capo e/o coda. L’assenza di Blatche e Rashard Lewis permette di vedere un po’ Vesely e Seraphin, il cui shock culturale venendo da Partizan e Caja Laboral deve essere simile a quello che proverebbe Lady Gaga dentro la Certosa di Serra San Bruno. Il povero Wittman ha ricevuto il testimone dal povero Sanders e deve stoicamente assistere dalla panchina alle evoluzioni dei suoi, che ad ogni partita si pisciano elegantemente almeno un contropiede sicuro per fare i fenomeni (stavolta tramite alley-oop scentrato Wall-Young in un elementare 2 contro 1). Di là ci sono i Knicks, o meglio quello che ne rimane stanti le sconfitte e le assenze (Barone, Carmelo ed Amare). Problemi ? Zero, c’è Jeremy Lin. Ammettete, in molti un mese fa avrebbero legittimamemnte risposto “chi ?” a questa
domanda. Non più, visto che ormai siamo all’eroe di culto, seguito come i grandi performer da una posse di livello che festeggia il terzo ventello consecutivo (condito da doppia cifra di assist) con le uniche vibrazioni della serata. Cattivo tiratore e limitato difensore, il geniale taiwanese vede più campo di tutti i compagni messi insieme e fa succedere delle cose sui pick and roll, il che per il suo allenatore ha un valore inestimabile. Fa strano dirlo, ma il nome che viene in mente è quello di Steve Nash, absit iniuria verbis, che non a
caso saluterà il ragazzo con una twitterata delle sue, per una volta non dedicata alla Champions od al Novara. Il resto lo fa la “difesa” di Washington, che gli concede perfino la più surreale schiacciata a difesa schierata mai vista, frutto di un effetto Mar Rosso che si apre degno di un film di Bombolo e Cannavale. Chandler e Fields si fanno contagiare dall’energia di Lin, Novak fa quello che pochissimi colleghi NBA san fare (tirare) e per questa sera basta così. Il “pubblico di casa”, virgolette proto !, si esalta solo per la corsa dei Dunkin’ Donuts sul tabellone, mentre la mascotte G-Wiz alla Corrida verrebbe eliminata ben prima dei 64esimi di finale per ignominia. Terzo sorriso di fila per Mike
D’Antoni, al netto del relativo valore di almeno un paio di avversari. Con quel che passa il convento, c’è di che segnarsi col gomito. Mentre Lin viene assediato da giornalisti e telecamere bloccando completamente il traffico nel corridoio dello spogliatoio Knicks, le chiacchiere “italiane” col coach sono interrotte bruscamente da David Falk, agente di Toney Douglas, che chiede notizie sul minutaggio a zero del suo assistito, pure lui travolto dallo tsunami che viene da Harvard.. L’NBA è sempre una medaglia con due facce.
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Complimenti per il modo in cui svogli il tuo lavoro e per questà possibilità di “seguirti” nel tuo viaggio. grande stima per le vostre telecronache a Sky.
Un saluto
Ciao Flavio, bell’articolo, apprezzo molto l’iniziativa di tenerci aggiornati sul tuo viaggio negli States, buon proseguimento!
Grande Flavio !
Reportage veramente tutto da leggere e sorridere…
Posso almeno invidiarti un pochino per questo tuo duro lavoro !?!?!?!? 🙂
Buona continuazione e rientro…
Ti aspettiamo al “microfono” di SKY
Grazie Flavio…meglio di questa lettura non poteva iniziare la giornata…anche se il muffin che mi sto gustando mi sta andando un po’ di trasverso visto che tra 40 giorni parto per NY e MIAMI per un paio di partite e proprio nella grande mela mi aspettano JWall e compagni…direi che 60$ avrei potuti investirli meglio nei tuoi amati frapuccini…vabbè dopo due giorni cè Lebron al Garden e se proprio in postazione non alla Spike Lee li sicuramente qualcosa di meglio ci sarà 😉
buonagiornata e riento