E’ ovviamente troppo presto per decifrare le tendenze offensive delle squadre, specialmente in una stagione così inusuale. E’ vero però che il buongiorno si vede dal mattino. E dal mattino è facile capire che i Nuggets segneranno tanti punti, come ogni buona squadra di George Karl che si rispetti.Nella vittoria di Dallas il 17, 1 % dei possessi finalizzati da Denver sono stati giocati in isolamento. Una percentuale altissima, visto che oltre ai Nuggets solo Sacramento e Lakers hanno sono oltre il 15 % di incidenza.Ma i Lakers, per fare un confronto, hanno racimolato meno di mezzo punto per ogni isolamento (0,455 per l’esattezza) mentre Gallinari e compagni hanno uno stupefacente dato di 1,158 punti per possesso.Stupefacente perchè da queste situazioni non hanno segnato neppure un tiro da 3 punti. Gli isolamenti di Denver hanno portato a tanti lay-up di tanti giocatori diversi. Chiaramente la relativissima significatività di un campione basato su singola partita e la correità dei Mavs consigliano grande prudenza nel correre a precipitose conclusioni.
Ma anche contro Utah sono arrivati 18 isolamenti e tanti punti, e due indizi cominciano ad essere interessanti. Come interessante è che di per sè l’isolamento è concetto spesso associato ad una connotazione negativa. Ma come sempre, tutto dipende dall’uso che fai delle cose. Se come i Nuggets crei le condizioni per negare gli aiuti, muovi la palla prima di attaccare il ferro e hai tanti atipici che possono battere il proprio uomo, allora si tratta di buon attacco.
Per ulteriori analisi, ecco il video
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Analisi interessante e corretta come sempre! Mi permetto però di evidenziare un problema che un sistema del genete può dare nel lungo periodo. Il fatto di avere 5 giocatori che sono pericolosi in isolamento, che tirano e sanno mettere la palla per terra è sicuramente un vantaggio. Il non dare punti di riferimento alla difesa avversaria è senza dubbio un incentivo notevole. C’è però il così detto “rovescio della medaglia”. Quando la palla è pesante, quando devi fare canestro da chi vai? Chi è il leader o il così detto “go to guy”?
E’ chiaro che c’è comunque bisogno di avere un punto di riferimento maggiore in attacco ed è chiaro che ora come ora non c’è. Il mio auspicio? Che possa essere il nostro ragazzo di Graffignana!
Oltre a “Ma come sempre, tutto dipende dall’uso che fai delle cose.”, ci metterei “dipende contro chi le fai”: se il difensore non mi tiene in palleggio e poi con la regola dei 3” difensivi…
isolamento e spaziature ben definite rendono un attacco sempre pericoloso a patto che abbia buoni penetratori e Denver li ha. Diciamo che contro Utah la chiave della partita più che gli isolamenti sono state le tantissime palle recuperate che hanno generato situazioni in campo aperto, questo ha permesso ai Nuggets di avere tanti punti facili , è vero altresì che Lawson crea contropiede anche da situazioni che in teoria dovrebbero essere normali transizioni grazie alla sua grandissima rapidità , poi penso non si possa non sottolineare la grande tecnica di Nenè in post basso e nella ricezione degli scarichi , il Brasiliano sotto canestro non deve invidiare niente a nessuno.
Analisi interessante e, come sempre, molto competente. Da tifoso di Denver mi permetto di riservare qualche dubbio sull’efficacia di lungo periodo di un sistema di gioco che lascia allo stato brado il proprio talento (anche se si tratta piu’ di ‘anarchia organizzata’).
Negli anni passati Denver di quel talento da isolare ne aveva ancora di piu’ (Melo su tutti ma anche JR dal pino era beneficiario di notevole licenza di creare) ed ha sempre regalato bella pallacanestro. A mio avviso tuttavia, questo impianto di gioco dipende troppo dalle lune e dalle contingenze dei singoli per essere affidabile nell’arco di una stagione o anche quando la stagione si decide, ovvero in offseason.
Lo pensavo gia’ nei playoffs 2009 all’apice della parabola di quei Thuggets che si arresero solo ai Lakers in Finale di conference. Oggi come allora, tuttavia, mi godo lo spettacolo di partite in cui gli attacchi tendono a prevalere sulle difese ed in cui ogni sera puo’ emergere un giocatore diverso.
Ah poi sogno il ritorno d JR Swissh ma questa e’ un’altra storia..