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Supplenze

Un interessante articolo di Dino Amenduni porta l’attenzione sull’annuale rapporto di ricerca dell’Istituto Edelman denominato “Trust Barometer”. Rimandando gli interessati alla lettura dell’articolo e della ricerca, osservo che la parola “Trust” mi sembra centrale per quello che stiamo vivendo e soprattutto che vivremo. Il Merriam-Webster rimanda per la sua definizione a concetti come dipendenza, affidabilità, fiducia, impegno, cura, responsabilità. Come sempre avviene, per esprimere i concetti contenuti in un lemma anglosassone noi latini necessitiamo di un torrente di parole. In questo caso l’operazione è particolarmente consigliata, perché il documento scientifico dimostra inoppugnabilmente che stiamo chiedendo alle imprese di supplire alle percepite deficienze di istituzioni come politica e giornalismo. Stiamo quindi spostando il nostro trust da territori più istituzionali al mondo dell’impresa privata, che opera in una logica di ricerca del profitto e alla quale, come al giornalismo e alla politica, dovremmo essere più bravi a chiedere un’etica delle responsabilità condivisa, capace anche di delineare bene i limiti e le prerogative di queste attività, che perdono senso senza una spiccata propensione al sociale. Personalmente, ritengo che ogni volta che si verifica una supplenza (es. magistratura rispetto alla politica) più che accusarsi a vicenda sarebbe utile fare di tutto per ristabilire la fisiologia, nell’interesse primario dei supplenti. Da quella ricerca si possono dedurre molte conclusioni, ma nessuna può prescindere dal porsi domande serie. Domande che interrogano ognuno di noi, che appartenga o meno ai comparti analizzati dall’Istituto Edelman. A seguire, qualche link per orientarsi nei territori della ricerca.

 

Responsabilità di impresa

Etica del giornalismo

Osservatorio europeo sulle fake news

Rapporto sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale 

 

 

 

 

 

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